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Bike Tour verso Ventura-Lambrate district - Inner Design

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Organizzato da Inner Design, incuranti del cielo gonfio di pioggia sopra Milano, vogliosi di esplorare il capoluogo lombardo durante il Salone del Mobile, chi dall'Olanda, chi dall'Australia, chi dalla Russia, ha preferito salire in sella di una delle biciclette Rossignoli, partner del tour. Ognuna di esse è stata personalizzata dal rivestimento del telaio FIX YOUR BIKE .
Guidato dal designer e ideatore di FixYouBike Danilo Leonardi, il tour ha preso il via...direzione Ventura Lambrate District. Prima tappa al JVstore of JANNELLI&VOLPI, via Melzo 7. Oggetti di design e materiali innovativi si sono alternati tra istallazioni e vetrine dedicate.

Per finire in bellezza allo spazio Presso, via Paolo Sarpi 60, dove un rifocillante pranzetto ha saziato tutti i partecipanti, intorno a un'enorme tavola imbandita.










LEMON CURD e FROLLINI

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Colorata, vivace e profumata, la Lemon Curd ravviva e adorna crostate, tartellette, frollini, brioche. Tipica crema inglese, immancabile componente sulla tavola con una tazza di tè fumante. Favolosa  combinazione con fragole, frutti di bosco per guarnire frolla preparata in casa. Rispetto alle altre creme ha un gusto deciso e inconfondibile, da poter sostituire le confetture in diverse preparazioni di pasticceria. Per questo motivo non si presta per essere un dessert al cucchiaio.


Ingredienti

200g zucchero semolato
3 limoni media grandezza, non trattati
1 uovo intero
2 tuorli
80 g burro
1 cucchiaio di fecola di patate


Procedimento

Sciogliere a bagnomaria il burro aggiungendo lo zucchero quando inizierà a liquefarsi
In un contenitore a parte sbattere le uova
Dopo aver lavato accuratamente i limoni, unire alle uova la buccia grattugiata e il succo ottenuto spremendo gli agrumi
Aggiungere la fecola 
Dopo mescolato accuratamente limone, fecola e uova, versare il contenuto sul fuoco dove avrete ottenuto una crema uniforme di burro e zucchero 

Continuare la cottura a bagnomaria per almeno 25 minuti mescolando per evitare la formazione di grumi e facendo attenzione che l'acqua del bagnomaria non raggiunga mai il punto di ebollizione.


Dettagli
Quando capisco che la Lemon Curd è pronta? Se immergendo il leccapentola nel contenitore durante la cottura, uno strato di crema aderirà alla paletta. 
Essendo preparata con le uova è consigliabile conservare il vasetto in frigorifero per un massimo di 2 mesi.






Fruta de bomba, la Papaya

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Ai caraibi viene chiamata fruta de bomba
I messicani la chiamano melon copote
In Brasile mamao

La papaya protagonista già nel 1519 quando, Hermàn Cortèz, raccontò l'accoglienza degli atzechi durante la conquista del Messico. 
Essi credendolo, una divinità, invitarono Cortèz ad uno ricco banchetto al termine del quale gli offrirono uno strano frutto, molto simile al melone con la buccia dorata e la polpa morbida, per aiutarlo a smaltire il troppo cibo ingerito.

In seguito i semi furono portati a Panama e nella Repubblica Domenicana e la coltivazione si diffuse velocemente nel Sud e Centro America, in Messico, nelle Indie e nelle Bahamas.
Cristoforo Colombo, che la chiamò frutto degli angeli, e Marco Polo ne verificò le sue proprietà contro lo scorbuto, diffuso all’epoca tra i marinai durante le navigazioni.
Un tour tra le bancarelle dei mercati popolate di frutta nostrana ed colorati esemplari tropicali, sarà il punto di partenza. Clima primaverile e voglia di vacanza daranno origine a ricette creative con uno dei frutti più scenografici. 

Consigli archcook
colazione: frullato latte e papaya, coppa di yogurt e papaya
pranzo: papaya acerba affettata finemente in insalata
cena: insalata gamberi e papaya a cubetti
dessert: frolle crema e papaya, mousse di papaya


Filetti di orata al gratin

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Se vi sembra di pretendere la luna quando si sente nominare la parola pesce in cucina, niente di più facile e immediato da eseguire di qualche filetto di orata
Sarà capitato a tutti che, disgraziatamente, come alla sottoscritta a giorni alterni, si presenti all'ultimo l'occasione in cui vuoi stupire durante i tragici 90 minuti di pausa pranzo. Tra sacchetti della spesa (spessore 0.0001 mm) sfondati, bottiglie d'acqua rotolanti nel pianerottolo e tachicardia a mille, basta avere a disposizione:

Ingredienti_ogni filetto

filetto di orata

3 cucchiai di pan grattato
1 cucchiaio di prezzemolo fresco tritato
4 olive taggiasche denocciolate (intere o tritate)
2 capperi schiacciati
3 cucchiai di olio evo
1/4 spicchio d'aglio tritato

Mescolare bene gli ingredienti e dopo aver posato il filetto su teglia rivestita con carta forno, ricoprirlo con il composto ottenuto. Infornare e lasciare gratinare per 15 minuti a 180°C
Servire con un bicchiere di vino bianco fresco!


Picnic en plein air con il rustico di patate e... - STAUB

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Momento conviviale immortalato da Edouard Manet nella sua celebre opera Le dejouner sur l'herbe, il picnic, nato nel '700, per almeno due secoli ha goduto di grande notorietà allentando la rigidità delle regole dettate dal Galateo. Anche se.."pranzo al sacco" non significa dare libero sfogo al proprio lato selvaggio, abbigliamento casual ma chic, si a coperte, cuscini, tovaglie e accessori possibilmente non "usa e getta". Il menù vario prevede un servizio informale e ammette l'uso delle mani per servirsi da mangiare. Via libera a crostini, tartine, paste fredde, fritttate, polpette e rustici. Presa dall'entusiasmo alla vista delle prime margherite in fiore, un rustico patate, erbette, prosciutto cotto e mozzarella, accompagnerà senza torture cinesi un allegro picnic...in un futuro spero non molto lontano!


Ingredienti

1 rotolo di pasta brisè
4 patate medie
100g prosciutto cotto 
2 mozzarelle
400g erbette
noce moscata
timo
origano
sale
burro


Procedimento

Lavare, sbollentare le erbette in poca acqua portata a bollore. Una volta appassite, saltarle in padella con burro, sale, pepe e un pizzico di noce moscata.
Nel frattempo pelare le patate e tagliarle a rondelle spesse 5mm. In un'altra pentola portare a bollore l'acqua, salare leggermente e far cuocere le patate per massimo 8 minuti. Scolare.

Stendere la pasta brisè nella tortiera in ceramica STAUB, ottima per la cottura in forno e meravigliosa soluzione da presentare in tavola, evitando di trasferire il rustico dalla teglia al piatto!

Farcire la torta con uno strato di erbette, uno di prosciutto cotto, uno di mozzarella infine disporre le patata a piacere sulla superficie del rustico. Insaporire con una spolverata di timo, origano, pepe e una presa di sale.
Infornare per 40 minuti a 180°C.



dettagli archcook

#makeitdirty HappyBBQday per Eugenio Roncoroni

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30 anni e innumerevoli tatuaggi per Eugenio Roncoroni giovane chef del ristorante Al Mercato, insieme a Beniamino Nespor. Festeggiare il compleanno organizzando una grigliata è sempre di grande effetto, ma trasformare i festeggiamenti in un vero e proprio evento domenica 5 Maggio 2013 con chef all'opera tra spiedo e griglie, deejay, foodbloggers e curiosi appassionati di cucina, acquista tutto un altro sapore!!

MAKE IT DIRTY, il motto della festa, fuochi accesi, hashtag pronto e passaparola. Una serata strepitosa, ricca di effetti speciali estemporanei, chiacchiere e risate. Ovviamente nessuno è rimasto a bocca asciutta dopo aver versato una cifra simbolica di 10€.
Dalle 17 quando tutto ha avuto inizio a tarda serata, allo Spazio Selecta abbiamo apprezzato le proposte creative di Cesare Battisti, Alice Delcourt, Giuseppe Zen, i ragazzi della Macelleria Annunciata. Dominio di Bagnoli ai vini e cocktails dell'Atomic Bar. Con tanto di torta a forma di porcellino, non abbiamo rinunciato a comporre coreografie tutte al femminile, brindare a Eugenio tramutandoci in vallette con cellulare, piatto e bicchiere sempre ben saldi in mano.



QUI Altri eventi food con Eugenio Roncoroni e Beniamino Nespor!


Mini Apple Pie - STAUB

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Durante il pomeriggio di una pigra domenica di Maggio e scrosci d'acqua a intermittenza, si evince che...è scattata l'ora di programmare le vacanze estive!!! Quale modo migliore se non preparando un Pure Ceylon Tea dello Sri Lanka abbinato all'Apple Pie americana? Muniti di iPhone, iPad, PC e altri simili marchingegni ci siamo messi a nevigare sul web per raccogliere utili informazioni su eventuali mete turistiche e non solo. Siamo ragaaazzi quindi...la vacanza low-cost è uno dei principali punti all'ordine del giorno. Per questo prima di cominciare ricerche random, come un gruppo di esploratori allo sbando, abbiamo verificato le proposte di CupoNation, sconti per voli, treni, soggiorni in hotel e tantissime altre proposte. Per esempio...non vorrei mai trovarmi senza un costume nuovo da sfoggiare nella prima giornata di mare della stagione. Detto fatto, Sundek per lui e sconto per acquisto da Zara per lei! Se solo fosse esistito CupoNation quando Sophie Kinsella scrisse I love shopping, Becky Bloomwood non si sarebbe mai trovata sul lastrico ad ogni fine del mese!!!!
Presentate in tavola nelle loro tortierine tonde in ceramica STAUB (le adoro bianche), queste mini creazioni mi rendono più orgogliosa che mai, persino abbinate a quel pizzo da nonna che ho riesumato dai cassetti mai aperti negli ultimi 2 anni..
Una forchettata di apple pie e un sorso di te sono un toccasana per la mente e per quella voglia di zuccheri che, rassegnatevi, non eliminerete mai stando sul divano!!


Ingredienti_per 3 mini apple pies

impasto
200g farina 00
1 presa di sale
110g di burro ammorbidito
3 cucchiai di acqua molto fredda

ripieno
6 mele renette
1 limone grattugiato
2 cucchiai di succo di limone
6 cucchiai di acqua molto fredda
100g zucchero semolato
1 cucchiaino di cannella
una presa di noce moscata
20g di burro


Procedimento

Preparare l'impasto lavorando farina, sale, burro a tocchetti e l'acqua. 
Quando avrete ottenuto una palla morbida e compatta, metterla a riposare in frigorifero per 30 minuti coprendola con un panno di cotone.

Sbucciare e tagliare le mele a spicchi (per la mini apple pie, dividere lo spicchio a metà)
In una ciotola unire mele, zucchero, noce moscata, la scorza di limone grattugiato, il succo di limone, cannella, burro e acqua.

Creare due dischi di pasta dello spessore di 5mm ciascuno per ogni tortierina.
Dopo averle imburrate e infarinate, stendere la base e farcire con il ripieno creando un piccolo vulcano di mele.
Rivestire con il secondo disco le mele sigillando i bordi della tortina con i rebbi della forchetta.
Sempre con la forchetta bucherellare la superficie della apple pie per fare uscire l'aria durante la cottura.

facoltativo: spennellare prima di infornare con latte o uovo sbattuto

Infornare per 45 minuti a 180-200°C in base al forno.

facoltativo: servire tiepida con una pallina di gelato.


ILoveBeer.it _Cena a-tipica con sapori di Sardegna e birra Ichnusa

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Audaci abbinamenti o colpire nel segno? Sta di fatto che la cena promossa da ILoveBeer.it al Ristorante Gallura di Milano, ha rivelato cose che voi umani....!!
 
Una delle tappe milanesi ha coinvolto un piccolo angolo di Sardegna. Dall'antipasto al dolce, Ichnusa, la tradizionale birra dell'isola ha accompagnato prodigiosamente tipiche ricette sarde. Come archcook naturalmente il mio occhio vigile si è soffermato sugli oggetti che accoglievano pietanze e bevande. Le porzioni ben distribuite sulle bianche porcellane e ciascuna birra servita nel bicchiere più indicato. Sembrerà una baggianata, ma se il calice per vino rosso ha una forma più panciuta e accogliente rispetto al calice del bianco, se lo champagne viene servito in flute e il cognac in ballon, ciascun tipo di birra esige un contenitore ad hoc.
La birra, la cui produzione si basa su 4 ingredienti, acqua, malto, lievito e luppolo, ha origini risalenti all'epoca sumera, si parla del 4000 a.C., nell'Antico Egitto era considerata alimento e medicina e si colloca sul podio tra le bevande più consumate a tavola. Senza fare troppo rumore si è evoluta e diffusa, celando un mondo e una cultura ancora poco conosciuti.
Nella serata al Ristorante Gallura, sorseggiare birra si è trasformato in un rito, spillata dalla bottiglia da mani esperte e degustata con piatti prodigiosi a base di pesce.
 

 


BLANCHE BISTROT - Milano

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Due adulti, lui italo-francese, una bimba, Blanche, e un sogno, il Bistrot. Ricreare l'atmosfera del più tipico locale francese nella Chinatown milanese sembra un esperimento perfettamente riuscito alla coppia. Pane, burro, marmellate, quiche lorainne, croissant. Un insieme di ingredienti che amalgamati danno vita a una location fiabesca. Il legno la fa da padrone, dalle superfici orizzontali alle pareti, listoni di legno sbiancato rivestono il pavimento, per accogliere arredamento shabby chic, piani, sedie e segnatavoli, rigorosamente in legno!
 



 
Tonalità pastello e trasparenze ben calibrate. La vetrata su strada crea un dialogo con il percorso pedonale di via Paolo Sarpi, il bancone-vetrina per mostrare le proposte dolci e salate di Blanche Bistrot. Al primo piano si trova una sala con una trentina di coperti, un impianto d'areazione a vista con canale in alluminio e lampade a parete inusuali per gli spazi interni. Un pizzico di stravaganza che vivacizza la serenità del bistrot e stimola l'appetito...
 


Via Paolo Sarpi, 64
Milano

Adesso si griglia! Melanzana tonda, pinoli e basilico - Staub

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Trovarsi in coda alle bancarelle del mercato, attendendo sotto il sole cocente che l'ortolano a cui ti rivolgi sempre, ti aggiorni sui nuovi arrivi, può avere i suoi vantaggi...
"Signorina, queste sono ottime da fare alla piastra!!" Dice rivolgendosi a una giovincella, mia coetanea, che con aria perplessa e supponente osserva il violaceo e tondo frutto della terra tra le mani vissute dell'omino della verdura...
Detto, fatto! Chiarito ogni dubbio su cosa preparare per cena!
Ammetto di essermi trattenuta dallo scansare con una spallata la signorina ottusa e altezzosa, ho aspettato il mio turno e portato a casa pesanti sacchetti azzurri colmi di ortaggi!


Ingredienti

melanzana violetta tonda
pinoli
basilico
timo
sale
aglio
olio evo



Procedimento

Lavare, affettare (5mm di spessore) e mettere all'interno di uno scolapasta le fette di melanzana
formando vari strati e salando in superficie ciascuno di essi.

Attendere dalle 5 a 15 ore che la melanzana abbiano rilasciato l'acqua in eccesso.
Sciacquare sotto acqua corrente.

Scaldare la bistecchiera in ghisa Staub , ottima per la carne ma superfunzionale per grigliare 
qualsiasi tipo di verdure! Si lava in lavastoviglie e non occupa spazio grazie al manico pieghevole...dettaglio non trascurabileè il silicone morbido e anti ustioni che riveste il manico!

Preparare il condimento con timo, basilico tritati e olio extra vergine d'oliva

Dopo averle grigliate, accarezzare ciascuna fetta con uno spicchio d'aglio (un solo lato della fetta)

Condire ciascuno strato di melanzane calde con l'olio aromatizzato al basilico e timo.
Infine tostare qualche minuto i pinoli in pentolino antiaderente o forno (su carta forno)
Cospargere di pinoli e qualche foglia di basilico fresco


Consigli archcook
Contorno o antipasto buono servito tiepido, ma 30 minuti di attesa in frigorifero, coperto da pellicola trasparente, consente alle melanzane di inumidirsi e assorbire il condimento diventando ancora più tenere.


Dettagli archcook





Un magico percorso dalla lisciveuse alla caffettiera. BIALETTI celebra gli 80 anni della Moka Express.

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Nata come fonderia nel 1919 a Crusinallo frazione nel comune di Omegna in provincia di Verbania, adesso insediata nel bresciano, la fabbrica di origini piemontesi, tiene alto il nome Bialetti divenuto noto nel 1933 con la Moka Express

Di Alfonso Bialetti, fondatore del marchio e ideatore della moka si diceva: “era un artista; lavorava per la gloria e non per il guadagno; la sua soddisfazione, la sera, andandosene a letto, era di addormentarsi con il sigaro in bocca, stringendo in mano uno dei pezzi più difficili usciti dalla fonderia”
Tanto che con la sua brillante intuizione, 80 anni fa, diede la possibilità agli italiani di preparare il caffè in casa, creando un prodotto artigianale dal design Art Decò, garantito e di qualità. 

L'illuminazione venne osservando la moglie fare il bucato in casa. All'epoca per lavare i panni si adoperava la "lisciveuse", una grossa pentola munita di tubo  con la parte superiore forata. Nel recipiente si inserivano panni, sapone e acqua. Durante l'ebollizione l'acqua risaliva e scendeva nuovamente sul bucato sciogliendo e mescolando il detersivo, la lasciva.





Sarà il figlio, Renato Bialetti, nel 1946 forte del suo spirito imprenditoriale a investire sulla produzione massiccia di caffettiere, passando da una logica artigianale dell'azienda alla produzione industriale.
Divenne icona della tradizione culturale del "bel paese" sostenuta dagli investimenti pubblicitari a partire dagli anni '50. 
La matita del modenese e fondatore della Paul Film nel 1954, Paolo Campani meglio noto con lo pseudonimo di Paul Campani, darà vita e animerà l'Omino coi baffi nei diversi spot mandati in onda su Carosello. Omino tutto d'un pezzo baffuto con bocca trasformista, che prende la forma delle lettere pronunciate.


"Sembra facile... fare un buon caffè"  





Cambio di stagione, cambio di look per le lattine di CocaCola light - byMarcJacobs

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Grazie al sistema di distribuzione di bevande più vasto nel mondo, i consumatori di oltre 200 paesi scelgono le bevande di The Coca-Cola Company a un ritmo di 1.8 miliardi di consumazioni servite ogni giorno in tutto il mondo. 

E sapete cosa c'è di nuovo??

La forma smilza della lattina della bibita più nota e consumata al mondo fa incursione ancora una volta nel mondo della moda e cambia look. Da non perdere fino a Dicembre 2013 è disponibile anche in Italia la collezione di Coca-Cola light in edizione limitata disegnata dallo stilista Marc Jacobs, Direttore Creativo del marchio per il 2013.
Questa sarà tuttavia la prima volta che una collezione in edizione limitata realizzata da un Direttore Creativo sarà acquistabile anche in Italia. Marc Jacobs è uno degli stilisti più amati e influenti, e lo stile delle sue creazioni, giovane, ironico e provocatorio, è perfettamente in linea con lo spirito di Coca-Cola light.

La collezione in edizione limitata di Marc Jacobs per Coca-Cola light trae ispirazione dalle tre decadi vissute dalla bevanda, ripercorrendo allo stesso tempo l’evoluzione della moda femminile attraverso gli anni ’80, ’90 e 2000.
Le tre creazioni, non a caso chiamate “I Heart 80s”, “I Heart 90s” e “I Heart 00s”, riprendono inoltre nei loro sfondi alcune delle stampe più note utilizzate dal visionario stilista: fiocchi, rondini e pois rossi, cifre stilistiche di molte delle sue passate collezioni. 

Ricetta del giorno da abbinare?
Coca cola light e Sfogliatine salate






Cucina stilosa? Si può! Dettagli anni '50-'60

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Linee sinuose, tinte pastello, ceramiche da tavola colorate. Sono i tratti dominanti delle cucine domestiche tra gli anni '50 e '60, rispolverati negli ultimi tempi da designers e architetti.

E se non è un blocco cucina a legna tipo Spargher o il frigorifero SMEG, sarà l'oggetto cult sixties a dare un tocco vintage alla cucina contemporanea. Tanto per cominciare la scelta dei rivestimenti gioca un ruolo fondamentale. Le piastrelle rigorosamente quadrate rivestono pavimenti e superfici verticali da terra a soffitto. Chiaro richiamo dello stile anni '60 è la texture a scacchiera bianco/nero, per non parlare delle lastre di metallo dove slogan pubblicitari e vecchie etichette si animano personalizzando le pareti.

Le variabili compositive sono molteplici. Prevale il bianco o il color burro tra i componenti tecnici, mentre per gli utensili libertà assoluta per le tonalità decise, tinta unita, che danno un aspetto ludico all'ambiente cucina, cuore pulsante dell'abitazione.
  
Ad oggi il linguaggio rinnovatore sta nella presenza a terra del parquet trattato per evitare spiacevoli rigonfiamenti o macchie di unto, nelle piastre a induzione, nelle cappe ai carboni attivi o in lavastoviglie di ultima generazione. Talvolta tavolo e sedie creano giochi di contrasto, complici i materiali e le forme che si discostano dal mobile cucina. Si può osare stendendo un tappeto persiano come elemento d'arredo che spezza, scaldando, l'ambiente open inglobato nella zona living.

L'illuminazione? Mai sottovalutare la luce che permetterà di lavorare in cucina ed evidenzierà la pietanza nel piatto. Proveniente da soffitto molto spesso risolve problematiche legate alle prese elettriche a parete, come una plafoniera (mi raccomando al genere di plafoniera, evitiamo inappropriati e obrobriosi oggetti della nonna). In alternativa una simpatica invenzione a sospensione di Ferruccio Laviani: FLY di Kartell. Per i più sofisticati la lampada a parete con braccio regolabile, perchè no, di una tinta a piacere, richiamando la tinta delle sedie, dello scolapasta riposto a vista sulla mensola o del set di tazze esposto nella credenza. 

E per voi, amanti dei taglieri di salumi D.O.P., vi siete mai immaginati nella vostra cucina un'affettatrice Berkel su piedistallo? 





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Dolci fiocchi di neve: biscotti di Natale e royal icing

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Fervono i preparativi in vista della festa più attesa dell'anno: il Natale!
Impossibile interrompere la macchina organizzativa, farina, burro, uova, zucchero. Profumi di ogni genere si diffondono in tutta casa e gli occhi luccicanti dei bambini parlano chiaro. L'attesa è essa stessa il piacere. Quale sorpresa riserverà loro quest'anno? Parlando di regali ovviamente...

Noi grandi ci cimenteremo nella preparazione di dolciumi e decori. Un'idea per addobbare l'albero di Natale o le festose ghirlande, attivandosi nella decorazione di squisiti biscotti, ricetta a piacere, semplici frollini, biscotti allo zenzero e cannella (i più indicati per queste feste), al cioccolato o al limone. 

Il tutto rivestito e decorato con ROYAL ICING o ghiaccia reale!

Le origini del suo nome risalgono a 1780 circa, quando i pasticceri inglesi erano soliti aggiungere acqua di rose alle loro creazioni di marzapane. Per sperimentare aggiunsero acqua di rose sulle torte appena sfornate che successivamente venivano poste in forno ad asciugare. L'effetto, una volta raffreddate, era una superficie biancastra che ricordava la "brina" come se fossero state esposte a temperature molto basse. Sembravano ghiacciate, iced.

Per dare più consistenza a questo strato sottile, vi aggiunsero dello zucchero ridotto in polvere per renderlo ancora più bianco e lo chiamarono Sugar Ice. L'acqua di rose fu sostituita dall'albume d'uovo che rendeva il composto ancora più "fermo". Tale consistenza permetteva di stendere la ghiaccia con il coltello, anzichè versarla direttamente sulle torte. L'ultimo passaggio era in forno per l'asciugatura.

Nel 1840 con questo composto fatto di albume e zucchero, per la prima volta nella storia venne ricoperta la torta per un matrimonio reale, in occasione delle nozze della Regina Vittoria. La Regina rimase stupefatta e deliziata a tal punto che lo stile "ghiaccia di zucchero" prese il nome di ROYAL Icing (ghiaccia reale)


Ingredienti
ca. 50 biscotti

1 albume 
150g di zucchero a velo

qualche goccia di limone
coloranti alimentari a piacere


Montare a neve ferma l'albume con il limone e aggiungere delicatamente 
lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso e compatto





"M'illumino di minimal" Sticky Lamp di Chris Kabel - Droog Design

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nome oggetto: Sticky Lamp
funzione: lampada
disegnato per: Droop Design
designer: Chris Kabel
anno: 2002


Per amanti del design, specialmente se low-cost, l'idea geniale di Chris Kabel lascia a voi il piacere di comporre punti luce e scenografie d'effetto; che siano a soffitto, a parete, sulle porte, sulle finestre, a terra.
Il progetto nasce da una lampadina inserita in un involucro di plastica trasparente, sigillata da un bordo nero adesivo dal quale fuoriesce il cavo con interruttore. 
Per la serie...trasformare il packaging in oggetto di design.

Carta bianca alla creatività. Su pareti spoglie, su superfici di qualsiasi tinta, in camera da letto, in cucina, in salotto... L'essenzialità e l'originalità della lampada distribuita da Droog Design regala inedite atmosfere, percorsi visivi personalizzati a soli 19,50 euro. 




ZAZA' RAMEN - non solo noodle bar

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Correva l'anno 2008, ero poco più che ventenne, quando rimasi affascinata dalla storia di Abby, in "The Ramen Girl". Le sono bastati pochi minuti trascorsi nel bistrot del ramen, gestito dal burbero Maezumi, per risollevarsi dalla sensazione di vuoto e demotivazione dei primi tempi a Tokyo, e dare un senso alla sua vita.

Ed eccomi qua, a Milano, tra le vie del quartiere degli artisti per eccellenza, nel tempio del (Zazà) Ramen.
Zazà, nome giapponese del comico "Ispettore Zenigata" nella versione italiana di Lupin III, spesso ritratto con in mano un'abbondante porzione di ramen.
Metafora, condita con un pizzico di ironia, di un prodotto popolare giapponese tradotto per un pubblico italiano, come il logo, significativo nella sua purezza, rappresenta ciotola, spiga di grano, goccia di acqua.
Stesse linee guida vengono seguite nella progettazione degli spazi. Un ambiente raffinato, con arredi dal design nord-europeo firmati HAY.

Lo studio di progettazione Vudafieri Saverino Partners, ha realizzato un progetto che rispecchia con originalità la personalità del locale e contribuisce a rafforzarne il messaggio enfatizzando alcuni elementi iconici. La sensazione è quella di fluttuare nello spazio.
Il locale distribuito su due livelli, è già visibile dall'esterno attraverso due ampie vetrine. L'impatto è quello di uno spazio conviviale, luminoso, informale ma elegante nella sua essenzialità, dove l'anima poetica giapponese si compenetra negli arredi semplici, nei materiali naturali.



Le lampade sospensione che vanno a illuminare sapientemente la tavola, il bancone di preparazione dei piatti e libreria in ferro al piano superiore. Cucina a vista con vetri divisori, luci soffuse e ancora elementi in legno nel piano interrato.

Una versione nobilitata del tipico piatto della working class giapponese, sembrerebbe l'obiettivo dello chef olandese Brendan Becht. Figlio di una famiglia di importanti collezionisti d'arte olandesi, cresciuto dai primi anni novanta a scuola da Gualtiero Marchesi, per impreziosire le pareti del locale, si ispira al fondatore della nuova cucina italiana che rimpiazzava il centro tavola floreale con sculture.
In questo caso ci troviamo di fronte al murales di David Tremlett.

«Mio padre collezionava Pop Art e Nouveau Realisme. Poi arte concettuale e minimal, da Richard Long a Hamish Fulton. Così ho incontrato Tremlett e ora ho pensato a lui per un' opera permanente».

All'ingresso, ad accogliere la clientela, si trova un pannello di Tobias Rehberger, Leone d'Oro alla Biennale di Venezia. In collaborazione con la galleria Giò Marconi, vi sarà un turnover semestrale. Curiosi?



Zazà Ramen
Via Solferino, 48
20121 Milano

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